lunedì 12 settembre 2016

Per una democrazia decidente: una splendida lezione di bella politica con Luciano Violante a Monza

Un incontro intenso e molto partecipato, sala strapiena di persone che hanno ritrovato la capacità di emozionarsi per la bella politica, di interessarsi a capire, ascoltare, chiedere, di portare avanti un percorso insieme. Ieri a Monza una grande lezione di buona politica, quella vera, e di democrazia con Luciano Violante e Roberto Rampi. Di quanto la nostra democrazia sia fragile e di quanto sia necessario conoscere il faticoso percorso storico che abbiamo fatto per arrivare qui per scegliere con consapevolezza di guardare al futuro, con fiducia. La necessità di avere radici profonde e di non disconoscerle, riconoscendo certo gli errori del passato ma con la consapevolezza che senza radici non si cresce. E la necessità in un ordinamento democratico di avere fiducia nei nostri rappresentanti in parlamento e in questa riforma che renderà l'impianto legislativo più efficiente e al passo con i tempi. Non è mancato il dibattito nella parte finale e una lunga risposta di Luciano Violante alle innumerevoli domande dei cittadini:




Cosa dovrebbe essere davvero la politica? E il confronto dei cittadini con i propri rappresentanti? "La politica è pedagogia permanente" ci ricorda l'ex presidente della Camera, e ascoltando insieme due grandi uomini della politica passata, presente e futura vien da crederci. 
Non capita spesso di ascoltare grandi menti che hanno fatto la storia della politica italiana, e anche ieri le innumerevoli persone che sono state all'incontro all'Urban Center di Monza sono tornate a casa con qualcosa in più: conoscenze, dubbi, domande, risposte e una rinnovata passione politica, e l'impegno a far sì che da oggi al referendum i cittadini abbiano tutte le informazioni per un sì consapevole, convinto e non da tifosi.
Per dire sì al futuro, a un'Italia più europea, al cambiamento che è crescita sulle proprie radici e non disconoscimento del passato, a mettersi in gioco in prima persona perché il nostro Paese possa essere consapevole del valore della democrazia conquistata e della necessità che la democrazia possa decidere e dirigere, oltre che rappresentare. 

Ecco la parte iniziale dell'incontro: 



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