mercoledì 9 novembre 2016

La democrazia è stata sopravvalutata?


Un giorno di 10 anni fa circa, in una stazione di Chicago, incontrai un signore non giovanissimo, buffo e sorridente, che prese il mio stesso treno per Los Angeles e rallegrò la carrozza suonando la chitarra per un po' di ore. Mi chiese da dove venivo, e alla mia risposta "Italy" rise fragorosamente "ahaha Italy, Berlusconi ..." 
L'ho pensato stamattina, non so se sia ancora vivo ma nel caso, probabilmente si sta vergognando della scelta dei suoi concittadini come moltissimi americani. Credo che molti statunitensi proveranno un forte desiderio di espatrio. Oggi gli Stati Uniti hanno cambiato il corso della storia, hanno scelto un cafone populista che non ha rispetto per le donne, miliardario, che evade le tasse, e lo hanno mandato nella stanza dei bottoni. Ha vinto il capitalismo, l'illusione di una "grandezza americana" - come se il cittadino americano debba per forza sentirsi parte di un Paese "grande", indipendentemente da cosa possono essere tutti gli altri. La ricchezza come metro di giudizio della persona, non i valori, non la cultura, non la preparazione politica, non la capacità di spiegare la complessità dell'economia e della situazione internazionale ai cittadini, non la rappresentazione della società civile, non la speranza per il futuro.
Neppure il sogno americano in senso classico, essendo Trump un "figlio di" quindi non si può neanche dire che ci sia stima per essersi "fatto da solo".
Crollata la borsa di Tokio e la moneta messicana al minimo storico, ma gli statunitensi vogliono essere "grandi". Grandi nel scegliere il capitalismo, nel scegliere il prodotto vincente del marketing e dell'idiozia? Grandi nel cacciar fuori gli altri? O nel cancellare le politiche di equità e giustizia portate avanti da 8 anni di un grandissimo Obama? 
La democrazia così come la conosciamo ne esce sconfitta. Non che non ci siano state avvisaglie nel referendum sulla Brexit o nel pericoloso prendere piede di forze populiste in molti Paesi occidentali. Ma sul tetto del mondo ora c'è un buffone, uno a cui non affideresti neanche una mezz'ora di trasmissione tv senza un moderatore.


Nessun commento:

Posta un commento

Prima pensa, poi scrivi