venerdì 22 luglio 2016

il voto segreto come garanzia di libertà di coscienza

Il perfetto qualunquismo con cui una serie infinita di incompetenti sentenziano con fare da tifosi che il voto segreto in Parlamento dovrebbe essere abolito ci fa realmente capire quanto la democrazia sia fragile e quanto manchino strumenti culturali di comprensione della complessità. Con calma potremmo studiare un po' di storia, guardare ai sacrifici di chi ha costruito questo fragile equilibrio democratico, guardare alle porte dell'Europa cosa sta succedendo e seriamente: meglio un dubbio in più e una certezza in meno, proviamo ad avere rispetto per le Istituzioni noi per primi, mi pare che nel linguaggio spesso utilizzato online si sia persa questa capacità. Persa la capacità di scrittura, di argomentazione, ma anche la base fondante cioè il dubbio: chiediamoci perché è nato il voto segreto, quando viene utilizzato, e soprattutto prima di scrivere o commentare proviamo a fare un supplemento di ragionamento.  
Qui un interessante articolo che ripercorre la storia del voto segreto, dei dubbi sulla sua legittimità e dei diversi cambiamenti ai regolamenti parlamentari nel corso degli anni. 
Il voto segreto serve - come nel caso di noi elettori che votiamo in modo libero e segreto - per la vera democrazia, per tutelare il diritto alla libertà di coscienza e per permettere ai parlamentari di non essere sottoposti a eventuali ricatti o pressioni esterne di associazioni, lobby e similari, ricordiamo che siamo in un Paese di mafia. Non si rinuncia alla libertà e alla segretezza del voto in senso generale per scadere nel qualunquismo del "io devo per forza sapere". Perché poi?
La cultura democratica è basata su un equilibrio molto fragile non sugli slogan da web o le tifoserie "favorevole-contrario" le scelte sono più complesse, molto più articolate, e penso che sia un vero pericolo per la democrazia il fatto che le persone non siano in grado né di andare a informarsi né di capire la portata effettiva di ciò che accade, per esempio la portata numerica: mi preoccupa il fatto che per la maggior parte dei cittadini il lavoro politico dei nostri rappresentanti sia solo quello che viene trasmesso dai mezzi di informazione e su quello emettono sentenze. Dall'inizio di questa legislatura alla Camera sono state fatte 18.000 e più votazioni e al Senato più di 13.000. Solo pochissimi erano a scrutinio segreto per motivi di coscienza, immagino che tutti coloro che si stupiscono della cosa e si adirano siano ovviamente informati sul contenuto di ciascuna delle altre votazioni palesi a cui potrebbero avere accesso tranquillamente tramite i siti ufficiali di Camera e Senato e la piattaforma Openpolis? Non credo. Non sanno neppure che esistono, ma si scandalizzano per il messaggio passato dai media su quel paio di votazioni segrete di cui viene data notizia. Talvolta neppure per il contenuto della votazione, ma solo per il messaggio così come viene veicolato. 
Peccato che le piccole problematiche delle nostre vite vengono più probabilmente risolte dalle votazioni delle proposte di legge e degli emendamenti in aula votati con voto palese, giorno dopo giorno, nel lavoro costante e quotidiano che viene spesso ignorato dai mezzi di informazione. 

giovedì 21 luglio 2016

Cosa contiene il Decreto Legge enti locali approvato oggi alla Camera




1) 26 milioni di euro in più per i comuni che hanno maggiori difficoltà nel passare dalla logica della spesa storica a quella del costo standard.
2) 136 milioni (in tre anni) ai comuni che vogliono abbattere i vecchi debiti a tasso fisso, che hanno penali scandalose (in media del 20%); queste penali le paga lo Stato.
3) Piano straordinario triennale di stabilizzazione dei precari delle scuole comunali.
4) 80 milioni (in quattro anni) ai comuni che siano stati colpiti da sentenze esecutive (il cui onere sia superiore alla metà del proprio bilancio) relative a tragedie quali crolli di scuole, ecc...per evitare oltre al danno (il dissesto del comune), la beffa (il fatto che i familiari delle vittime non ricevano il giusto risarcimento).
5) Aiuto ai comuni in procedura di pre-dissesto, per evitare che vadano in dissesto. Se durante il piano decennale di riequilibrio emerge un nuovo disavanzo, invece di andare in dissesto possono rispalmare il nuovo disavanzo sullo stesso orizzonte temporale.
6) Azzeramento del taglio per le città metropolitane, che hanno quindi le stesse identiche risorse dello scorso anno.
7) AIuto ai comuni terremotati di Abruzzo, Emilia e Toscana. I tagli che erano stati sospesi negli ultimi anni, non si applicano tutti in una volta, ma gradualmente in 4 anni a partire dal prossimo.
8) Sblocco del turn over per i comuni sotto i 10 mila abitanti (che erano maggiormente danneggiati dal limite del 25%). Per loro il turn over triplica, passando al 75%. Più possibilità di assunzioni.
9) 148 milioni in più alle province per il 2016: 100 milioni per manutenzione straordinarie strade, 48 milioni per manutenzione ordinaria di strade e scuole.
10) Se un sindaco aveva tagliato la spesa per acquisti più di quanto avesse tagliato la spesa del personale, paradossalmente violava una regola (quella di far diminuire il rapporto spesa personale/spesa corrente), soffrendone tutte le conseguenze negative. Ora questa assurdità è stata eliminata.
11) Su 8 mila comuni, solo 138 hanno sforato il Patto di Stabilità nel suo ultimo anno di vita (il 2015). Cancellare completamente le sanzioni sarebbe stato ingiusto per gli altri 7862. Però era sensato intervenire: sono state escluse le spese sostenute per edilizia scolastica, e la "multa" è stata ridotta del 70%.

venerdì 8 luglio 2016

Presentazione legge per la musica dal vivo lunedì alla Camera

Lunedì 11 luglio, alle ore 14.30 presso la Sala stampa della Camera dei Deputati, avrà luogo la presentazione della proposta di legge di "Delega al Governo per la disciplina delle attività musicali contemporanee popolari dal vivo"per rendere più avanzata e specifica la normativa di un settore chiave dell'industria musicale e discografica italiana.

La proposta si pone l'obiettivo di favorire l’adozione di una legge quadro che garantisca la musica popolare contemporanea e razionalizzi tutte le norme in materia di organizzazione e gestione dello spettacolo dal vivo. L'intento è quello di fornire agli artisti, agli operatori e alle associazioni tutti gli strumenti normativi per generare maggiore creatività e ricchezza musicale: dal tax credit per gli investimenti, alla semplificazione dei processi amministrativi, ai finanziamenti agevolati per ammodernare le attrezzature, al riconoscimento della musica, senza distinzioni di sorta, quale leva culturale fondamentale per il Paese.

Alla conferenza stampa prenderanno parte, tra gli altri, Roberto Rampi, deputato Pd in commissione cultura, Enzo Mazza, CEO della Federazione Industria Musicale Italiana, Luca Fornari, Vicepresidente Audiocoop,

Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica, Federico Amico, Vicepresidente ARCI, Mario Limongelli, Presidente Produttori Musicali Indipendenti e Sergio Cerruti, Vicepresidente  dell'Associazioni Fonografici Italiani.
E’ prevista inoltre la partecipazione di Noemi, Amedeo Minghi, Massimo Di Cataldo.

giovedì 7 luglio 2016

Ci sarà una nuova vita per Chinyery in questa Europa?

Penso alla vita triste del povero Emmanuel, un uomo che dopo aver perso i genitori ed una figlia di 2 anni sotto i colpi del terrorismo in Nigeria, è riuscito ad arrivare in Italia dopo aver attraversato la Libia a piedi. Nel tragitto è stato derubato e picchiato, e la traversata è costata la vita al loro bambino perché la compagna Chinyery, 24 anni, ha avuto un aborto. Quando finalmente sono arrivati in Italia sono stati ospitati nel seminario vescovile di Fermo. Il parroco Don Vinicio Albanesi, presidente dell'associazione Caritas in Veritate che si occupa di accoglienza dei migranti, aveva celebrato per loro un matrimonio rituale pur non riconosciuto dallo Stato italiano in quanto i due erano richiedenti asilo. 
Emmanuel è stato aggredito ed ucciso da un ultras già noto alle forze dell'ordine per eversione e fascismo, perché ha istintivamente difeso la compagna apostrofata "scimmia africana" e strattonata per strada. 
Penso alla giovane donna che dopo essere scappata dalla sua casa e dal suo Paese e aver perso una bimba e il bambino che portava in grembo si è trovata in un Paese nuovo, con lui. Senza ancora conoscere la lingua, con tante piccole difficoltà quotidiane da affrontare insieme perché era l'unica persona che conosceva in questo Paese. E piano piano imparando a fidarsi della pace. Un concetto estraneo al Paese da cui provenivano, la tranquillità di poter girare per strada per una passeggiata, di vedere gente diversa, strana ai loro occhi con abbigliamento a cui non erano abituati, con abitudini alimentari nuove, e tutta una cultura da scoprire, ma sapendo che nessuna bomba ti cadrà sulla testa, che nessuno si farà esplodere in una piazza, e sapendo che da quel nuovo territorio estraneo e così diverso stava ripartendo il loro futuro e la loro vita. Loro, finché un uomo italiano adulto e fino a prova contraria in grado di intendere e di volere non ha dato spazio alla violenza sfogando rabbia su Emmanuel dopo aver definito scimmia la giovane donna. Ora Chinyery è sola al mondo, perché in Italia non conosce ancora nessuno. Chissà se saprà perdonare quello che le è stato fatto, e se troveremo il modo di aiutarla ad andare avanti. 
In questo momento bisogna fare delle scelte nelle nostre coscienze: vogliamo che questa deriva razzista predomini anche in Italia? Siamo tutti responsabili quando incitiamo all'odio, spingiamo un bambino o un adolescente a diffidare del diverso, e ne siamo responsabili ogni volta che spingiamo perché sia costruito un muro invece di un ponte, ogni volta che consentiamo che l'insulto "scimmia" sia un normale modo di apostrofare l'altro. La morte di Emmanuel è il risultato di un clima di odio razzista e di xenofobia alimentati da specifiche retoriche politiche che conosciamo molto bene, che ascoltiamo ogni giorno attraverso in media e che forse stiamo facendo troppo poco per combattere.

Dedicata a tutte le donne africane che sono venute in Italia cariche di speranza verso l'Europa e a cui sono stati tolti i sogni, in qualunque modo ciò sia avvenuto, Ebano:





lunedì 4 luglio 2016

Matteo Renzi: "se vogliamo davvero affermare una dinamica diversa nelle relazioni dobbiamo fare un primo passo noi"


“Dico a Enzo De Luca che ho condiviso larga parte del suo intervento, non le parole su Virginia Raggi che merita il nostro augurio di buon lavoro”.

“Il fatto che altri non usino lo stile che noi utilizziamo deve far riflettere loro – ha aggiunto Renzi – e se vogliamo davvero affermare una dinamica diversa nelle relazioni dobbiamo fare un primo passo noi”.
L'indiscusso rispetto per le donne del nostro premier che si indigna con De Luca per aver definito la Raggi "una bambolina". Perché non si usano due pesi e due misure, e il rispetto non ha colore politico ma è dovuto innanzitutto alla donna in quanto tale e al ruolo politico in modo indipendente dal genere. 

Il rispetto dovuto alla nostra ministra Maria Elena Boschi è dovuto a tutte le donne, giovani o anziane, belle o brutte, che facciano politica o meno. La discriminazione di genere è un pericolo della nostra società e un ostacolo per la partecipazione attiva delle donne alla vita pubblica, riconoscerlo e prevenirlo con un linguaggio rispettoso non è dovuto all'appartenenza politica della donna in oggetto ma è la base della parità di genere nel nostro Paese.