sabato 11 marzo 2017

Lingotto 2017: cultura, identità e cittadinanza


Alla 3 giorni del Lingotto di Torino, organizzata a sostegno della candidatura di Matteo Renzi a segretario del Partito Democratico, si parla anche di cultura. In questi 3 anni di governo, finalmente dopo 30 anni c’è stata un’inversione di rotta, con maggiori investimenti e con il riconoscimento della cultura come motore della democrazia; occorre pertanto continuare su questa strada. Occorre continuare sulla strada di Art Bonus, che ha permesso ai cittadini di riappropriarsi del proprio patrimonio culturale, estendendolo ad altre categorie ancora non coinvolte nel progetto. Siamo il quartultimo Paese europeo come numero di lettori, è necessario rinforzare le politiche per la lettura con la consapevolezza che chi non legge non sviluppa la capacità critica che serve ad essere buoni cittadini, attivi e partecipi. Nei prossimi anni sarà necessario portare avanti in più ambiti un “diritto alla democrazia culturale”, favorendo l’apertura di nuove librerie anche indipendenti, intendendo la libreria non come mero luogo di acquisto di un prodotto ma come luogo di avvicinamento alla lettura e di incontro, punto di riferimento per una comunità. E' intervenuta al tavolo la presidente del SIL Cristina Giussano.
Le iniziative del bonus diciottenni, dei mercoledì al cinema a 2 euro e della prima domenica del mese gratuita nei musei statali fanno parte di un progetto complessivo di medio-lungo termine che possiamo continuare a sviluppare, con nuovi progetti che lavorino su nuove modalità per avvicinare i giovani alla cultura.
Cultura è strettamente legata a turismo, e si è parlato anche di ripartire dall’identità dei territori: siamo spesso erroneamente convinti che l’identità abbia molto a che fare col passato, poco col presente e niente col futuro. E’ necessario invece comprendere che l’identità ha a che fare soprattutto col futuro, e per questo dovremmo iniziare a parlare di appartenenza, facendo in modo che chi lavora all’accoglienza turistica siano soprattutto persone che hanno scelto attivamente quel territorio. Reimparare ad accogliere per aprirsi all’altro, alle culture diverse da noi: una nuova sfida per il futuro.
In questi anni, grazie soprattutto al lavoro del Partito Democratico, si è iniziato a parlare dei lavoratori della cultura come lavoratori appunto, professionisti che investono tempo, passione ed energie e che devono pertanto essere considerati a tutti gli effetti come i lavoratori degli altri settori.
E’ indispensabile continuare su questa strada e investire nel capitale umano e nella formazione continua in tutti gli ambiti della cultura. Ieri hanno coordinato il tavolo Flavia Piccoli Nardelli, Roberto Rampi e Andrea Marcucci, con un importante e significativo intervento anche di Silvia Costa.
Qui la chiusa della prima parte del tavolo ieri sera:

Si continua oggi dalle 14.30, sarà presente anche la senatrice Rosa Maria Di Giorgi.
Chiunque abbia esperienza in ambito culturale o voglia portare la sua testimonianza può iscriversi al tavolo all'arrivo.

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